Calisto Tanzi: prosciolto per avvenuta prescrizione. Sergio Cragnotti: prosciolto per avvenuta prescrizione. Cerare Geronzi: prosciolto per avvenuta prescrizione. Tra i grandi beneficiari del disegno di legge sul "processo breve", invocato dal centro-destra, accanto al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ci sarebbero anche i bancarottieri di Parmalat e Cirio e l'attuale presidente di Mediobanca (ex numero uno di Capitalia). "I calcoli sono semplici – spiega Walter Galbiati su Repubblica -. Se il processo deve durare al massimo sei anni e vengono assegnati due anni per ogni grado di giudizio (in Italia ne sono previsti tre), già finire il primo grado diventa un'impresa ardua. Anche perché l'inizio del processo verrebbe calcolato non dalla prima udienza dibattimentale, ma dalla richiesta di rinvio a giudizio".
Ora, il rinvio a giudizio per il crack Parmalat è del luglio 2007, quello per il crack Cirio è del settembre dello stesso anno. Essi risalgono a più di due ani fa. Quindi, in caso di approvazione della proposta della maggioranza, entrambi i processi finirebbero in cavalleria. E poi dicono che la legge è uguale per tutti. Banche e banchieri indagati avrebbero di che gioire. A prendere martellate sui denti sarebbero ancora una volta i risparmiatori truffati. Tanto si sa, per questa classe di governo il popolo è bue e si può comprare a poco prezzo: magari con una sgravino fiscale sotto Natale.
C’è un errore nell’articolo: i due anni partono sì dalla richiesta di rinvio a giudizio, ma sono sospesi per tutta l’udienza preliminare (e quindi di fatto partono dalla prima udienza dibattimentale) ed inoltre sono sospesi nel caso di rinvii chiesti dagli imputati. Quindi di fatto contano solo i tempi processuali veri e propri, e non basta fare una somma matematica per sapere se un processo è saltato o no.