I crediti deteriorati minacciano la stabilità del sistema bancario italiano. Lo stock netto dei primi dieci gruppi creditizi alla fine del primo semestre 2012 ammontava a 116,4 miliardi di euro, in crescita del 13% rispetto al 31 dicembre dello scorso anno (i dati sono quelli dell'ultima Analisi trimestrale dei bilanci di R&S-Il Sole 24 Ore). I gruppi in esame sono Popolare di Milano, Carige, Monte dei Paschi (Mps), Banca Popolare dell'Emilia Romagna (Bper), Popolare di Sondrio, Banco Popolare, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Ubi Banca e UniCredit.


Tra le principali cause di questo aumento abnorme, la modifica dei criteri di calcolo dei crediti scaduti e sconfinati, già in vigore nel resto d'Europa, introdotta in Italia il primo gennaio di quest'anno. Un'esposizione creditizia scaduta oltre i 90 giorni va adesso iscritta tra i crediti dubbi (fino allo scorso anno il limite era di 180 giorni) e dev'essere parzialmente coperta da accantonamenti (il tasso di copertura medio era dell'11% a settembre di quest'anno, contro un tasso del 55% per le sofferenze e del 23% per gli incagli; fonte Banca d'Italia).
I crediti deteriorati netti del campione rappresentano l'8,1% dei crediti totali alla clientela: un'incidenza assai elevata, cresciuta di 3 volte dall'inizio del 2008; e costituiscono oltre il 94% del capitale netto tangibile dello stesso aggregato (ossia il capitale netto dedotti gli attivi immateriali).  L'esame dei singoli casi restituisce un quadro ancora più allarmante. I crediti deteriorati di Mps superano del 188% il suo capitale netto tangibile e nel caso del Banco Popolare lo stesso rapporto è del 155,5%. Allo stesso modo è preoccupante la situazione di Carige (138%) e Bper (124%). I due maggiori gruppi bancari, UniCredit e Intesa Sanpaolo, sono invece rispettivamente al  90% e al 77%.

Solo il 39,3% dei crediti deteriorati del panel è mediamente coperto da accantonamenti. Le banche meno a rischio da questo punto di vista appaiono UniCredit con il 43,8% e Intesa Sanapolo con il 42,7%, seguite da Mps con il 39,2%. Al contrario,  Ubi, Banco Popolare, Popolare di Sondrio, Carige e Popolare di Milano hanno un tasso di copertura piuttosto basso, compreso tra il 25% e il 27%.