L’impatto dei cambiamenti climatici nell’area del Mediterraneo e nel vicino Medio Oriente si preannuncia devastante.
Lo scorso anno in Iran la temperatura ha raggiunto il record storico del paese, 54°C. La stessa temperatura era stata raggiunta l’anno precedente in Kuwait. La situazione idrica dell’Egitto, di una città come Il Cairo da oltre 17 milioni di abitanti, e la sua agricoltura sono messe a rischio dai progetti di dighe idroelettriche e canali di irrigazione dei paesi rivieraschi del Nilo (undici Stati, Burundi, Congo, Egitto, Eritrea, Etiopia, Kenya, Ruanda, Tanzania, Sud Sudan, Sudan e Uganda, con una popolazione complessiva di 437 milioni).

“Gli effetti della siccità – scrive Alberto Clo, uno dei maggiori esperti italiani di energia, in rivistaenergia.it – tracimano inevitabilmente sulla scarsità d’acqua acuendo i conflitti tra paesi per accaparrarsi le poche risorse disponibili a danno dei vicini. I bacini del Tigri ed Eufrate hanno perso 144 chilometri cubici di acqua dal 2003 al 2010. La costruzione in Etiopia della…maxi diga della lunghezza di 1.800 metri per imbrigliare il Nilo Azzurro e produrre energia elettrica, avrà un impatto devastante in Egitto perché ridurrà il limo che deriva dalle sue esondazioni e che da millenni assicura una fiorente agricoltura in zone desertiche. Una situazione che non potrà che peggiorare”, le cui conseguenze si preannunciano disastrose come emerge dai dati sull’impiego di fonti fossili provenienti dall’ultimo Bp statistical review of world energy. I consumi di energia, primi responsabili delle emissioni di gas serra, nel 2017 hanno infatti rafforzato la loro crescita, nel confronto col decennio precedente, al 2,2% pari in termini assoluti a 253 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Come se in un anno – rileva lo stesso Clo – un paese delle dimensioni della Francia fosse entrato nel mercato energetico mondiale. È in sostanza in corso a livello mondiale, rispetto al decennio precedente, un’accelerazione della crescita del petrolio dell’1,7%, un ritorno del carbone col +1% dopo quattro anni di cali e un aumento del gas metano del 3 per cento. Con la desertificazione di molti paesi dell’Africa il flusso dei migranti verso l’Europa è destinato drammaticamente a crescere. VAI AL LINK

http://www.rivistaenergia.it/2018/06/sordi-ciechi-stupidi/