Perché le case automobiliste europee hanno da parte una montagna di liquidità pur essendo mediamente molto indebitate? La contraddizione balza subito all'occhio scorrendo i bilanci di Renault, Bmw, Daimler, Peugeot, Volkwagen e Fiat. Leggiamo i dati. Alle voci cassa, banche e titoli, che configurano l'insieme delle disponibilità liquide, i sei gruppi registravano in totale, al 30 giugno 2010, quasi 80 miliardi di euro, un importo impressionante. La somma era così ripartita: 7,5 miliardi Renault, 9,7 miliardi Bmw, 13,3 miliardi Daimler, 11 miliardi Peugeot, 25 miliardi Volkswagen e oltre 13,5 miliardi Fiat. Analizzerò questi dati nel prossimo post con un occhio particolare rivolto alla Fiat. La casa torinese guidata da Sergio Marchionne risulta infatti la più liquida di tutte, sia nel rapporto con i debiti finanziari consolidati, sia nel rapporto con il totale degli attivi. Intanto mi linito a una riflessione. Le società automobilistiche investono molto. Quindi è possibile che questa mole di denaro liquido o immediatamente liquidabile serva a far fronte agli investimenti  già programmati. Peraltro aziende come la Fiat si accingono ad effettuare operazioni di scissione. E dunque possibile che la liquidità sia in parcheggio anche in vista di iniziative del genere. E' comunque sorprendente che con tassi d'interesse ridotti all'osso i gruppi dell'auto facciano incetta di liquidità. E' un fenomeno da tenere sotto controllo e da capire meglio, che dovrebbe indurre le autorità di controllo ad alzare le antenne.